Europa,  Polonia

Polonia delle sorprese: Varsavia, Lodz e Cracovia

Qual è la prima cosa che vi viene in mente quando sentite parlare della Polonia?

Prima di visitare questo sorprendente Paese ammetto che anche io, come molte altre persone, ero convinto di trovare fredde e grigie città, non fatte per essere visitate.

Beh che dire, mi sbagliavo.
Possiamo dividere la mia esplorazione della Polonia in due viaggi diversi.

Nel primo ho visitato la capitale Varsavia, e Lodz (che i polacchi chiamano Woodge), una città industriale che negli ultimi anni sta cercando di cambiare trazione e aprirsi al turismo.
Nel secondo, invece, sono stato per quattro giorni a Cracovia, dedicandone uno alla visita dei vicini campi di concentramento e sterminio di Auschwitz II e Birkenau.

Perché la Polonia è un Paese che vale la pena visitare?
Tra i tanti motivi che mi vengono in mente, sicuramente ci sono:

– È un Paese economico
La loro moneta, lo Złoty, risulta essere molto debole rispetto all’euro. Aggiungete il costo della vita più basso rispetto al nostro, e  potrete mangiare molto bene e trovare ottimi alloggi in centro con un budget non eccessivo.

– Si può raggiungere facilmente dall’Italia. 
Grazie alla moltitudine di voli low cost, è possibile arrivare a Varsavia (che vanta ben due aeroporti, Modlin e Chopin), a Cracovia e a Poznan senza spendere più di 50 euro.

– Offre servizi di buona qualità, tra cui efficienti trasporti urbani ed extraurbani, con costi veramente bassi.

Varsavia

La prima tappa della mia avventura polacca è stata Varsavia.
Spinto dalla presenza di mio cugino, ho visitato la capitale nell’ottobre 2017.

Situata nel centro della Polonia, Varsavia nasce come città di pescatori e diventa solo in seguito la capitale, nel 1569. 
Tristemente conosciuta come la città fenice, è stata una delle città europee che ha subito più danni durante la Seconda Guerra Mondiale, con oltre l’85% di edifici distrutti. 

I polacchi non sono rimasti con le mani in mano e si sono dati da fare ricostruendo la città dalle fondamenta. Varsavia ha ottenuto così un volto completamente nuovo, senza perdere però quel poco che si era salvato dai bombardamenti.

Ad oggi, Varsavia è una delle città più vivibili in Europa, sia dal punto di vista ecologico che lavorativo. Pensate che la sola area metropolitana di Varsavia conta oltre 3 milioni di abitanti, quasi il 10% della popolazione polacca.

A primo impatto può sembrare una città senza anima e priva di attrazioni. Essendo stata costruita quasi interamente negli ultimi settant’anni, non è raro imbattersi in edifici di architettura socialista, come il Palazzo della Cultura e della Scienza, che con i suoi 42 piani risulta essere il palazzo più alto in tutta la Polonia e dal quale si può godere di un’ottima vista della città (nebbia permettendo).

Ma Varsavia è anche altro.

Il Centro storico, fedelmente ricostruito nel dopoguerra, presenta architetture e colori che descrivono una città piena di vita e di voglia di andare avanti senza dimenticare la propria storia. Sarà così possibile, passeggiando tra i vicoli stretti e tra le due piazze più importanti di Varsavia, ammirare palazzi colorati, di fattura barocca e rinascimentale, chiese e numerose statue e monumenti.

Personalmente, sono rimasto molto affascinato dal centro storico, in particolare Piazza del mercato, con i suoi colori e la sua storia e Piazza del Castello, l’anello che congiunge la città nuova e quella vecchia.

Inoltre, se siete amanti di mostre e musei, a Varsavia non vi lascerà a bocca asciutta. Tra i musei più annoverati vi sono il Museo Nazionale, con oltre 800.000 opere esposte, il Museo dell’Insurrezione, dedicato alla ribellione al dominio tedesco (tematica che sta molto a cuore ai polacchi), e ancora Il Museo del Neon e il Museo della Vodka.
Infine, se siete appassionati di musica classica, il Museo di Chopin, famosissimo compositore polacco cresciuto proprio a Varsavia, potrebbe fare a caso vostro.

Per quanto riguarda il mangiare, vi consiglio Zapiecek, una catena di ristoranti tipici polacchi nella quale potrete gustare Pieroghi, Gulash e tanti altri piatti tipici, immersi in un ambiente rustico e accogliente.

Lodz

La seconda città polacca che ho esplorato è Lodz, conosciuta anche come “La città polacca dal nome impronunciabile per chiunque non sia polacco“.

Come anticipato all’inizio di questo articolo, Lodz, a differenza di Varsavia e Cracovia, è stata per decenni una città fortemente industriale, fino alla caduta del regime. 
Terza città per abitanti, sta vivendo una vera e propria trasformazione dovuta alla chiusura di molte fabbriche.
Ogni anno si possono trovare sempre più locali e centri commerciali.

Devo dire che Lodz non è una città che ha tanto da offrire.
Può tranquillamente essere visitata in una giornata, ed è ancora carente di vita notturna. Scarseggiano infatti locali aperti la notte.

Allo stesso tempo però, non è sbagliato dire che Lodz è anche la città polacca dei primati.

In primis, la Piotrkowska, la via principale del centro che attraversa tutta la città da nord a sud, è con i suoi 7 km una delle vie commerciali più lunghe d’Europa.
Percorrendo la lunghissima Piotrkowska, mi sono spesso imbattuto in sculture di bronzo raffiguranti personaggi famosi  nati nella città, oltre ad altre diverse installazioni e monumenti.
Devo ammettere che non l’ho percorsa tutta, ma una buona parte, ed è possibile trovare tantissimi negozi tra i più disparati.

Lodz possiede inoltre il centro commerciale più grande della Polonia.
Con i suoi 27 ettari di estensione, il Manufaktura sorge sull’ex fabbrica tessile di Izael Poznański, la quale dona alla struttura un aspetto caratteristico.
Inutile dire che mi sono perso all’interno di questo centro commerciale. 
Incredibilmente fornito, ma anche pieno di installazioni fantasiose e pittoresche, fontane, zone relax e piste da bowling nelle quali ho passato metà pomeriggio con mio cugino.

Potrei parlarvi ancora del fatto che Lods sia la città con la più alta densità di biblioteche, o che abbia il cimitero ebraico più grande della Polonia, ma non è questo che mi ha colpito di questa strana città.

Credo di poter affermare senza sbagliare che Lodz non sarà sicuramente una di quelle città che merita di finire in cima alle liste dei viaggiatori, ma credo che sia la città perfetta per passare una giornata leggera, passeggiando tra le vie del centro o perdendosi dentro il Manufaktura.

I vostri occhi non saranno mai annoiati o stanchi. Tra murales e istallazioni, Lodz offre ai suoi visitatori, ogni anno più numerosi, tante piccole sorprese e opere nascoste che vi faranno godere le ore passate lì.

Se non sapete dove andare a mangiare, o volete provare qualcosa di diverso dai soliti pierogi, vi stra-consiglio  Manekin Pub, un piccolo locale nel quale ho mangiato i pancake salati più buoni della mia vita. 
Consiglio in particolare quello ai quattro formaggi così come la torta della casa.
Questo pub fa parte della catena “Manekin”, con diversi ristoranti in numerose città polacche, tra cui anche Varsavia.

Cracovia

E poi c’è lei, Cracovia, o come viene chiamata dai polacchi Kraków.
È stata la mia ultima città polacca, visitata nel novembre 2019, due anni dopo Varsavia e Lodz.

Cracovia è la seconda città della Polonia per numero di abitanti, 760000 circa, meno della metà rispetto a Varsavia. È stata per anni la capitale del Paese e ancora oggi è da molti considerata superiore a Varsavia in quanto ad arte, cultura e offerta universitaria.

Personalmente, ho trovato Cracovia estremamente interessante, ricca di storia, monumenti storici ed è di gran lunga la mia città polacca preferita.

È una città non troppo grande, che può tranquillamente essere girata a piedi o con mezzi ecologici durante l’estate, mentre per le stagioni più fredde, si possono usare i mezzi pubblici, che sono abbastanza efficienti e poco costosi.

Consiglio vivamente un free walking tour il primo giorno. Solitamente partono dalla città vecchia e permettono in due ore e mezzo circa di vedere alcune delle attrazioni principali, quali il Castello di Wavel, la Piazza del Mercato (Rynek), che risulta essere una delle più grandi d’Europa e tutta la città vecchia.

Molto interessante sono anche le Miniere di Sale di Wieliczka, distanti circa 13 km dal centro ma facilmente raggiungibili con dei pullman che partono dalla stazione centrale ogni 20 minuti. Il biglietto non è molto costoso, con 15 euro si avrà la possibilità di addentrarsi, accompagnati da una guida, tra più di 250 km di gallerie ( anche se solo poco meno di quattro sono aperte al pubblico) con bassorilievi, sculture fino ad arrivare alla Cattedrale di Sale, una chiesa tutta scolpita in lastre di sale.

Per ovvie ragioni, consiglio di andare ad i campi di concentramento e sterminio di Auschwitz II e Birkenau. Non mi soffermerò in questo articolo qui perché credo che un’esperienza del genere meriti il suo spazio, ma è sicuramente una tappa obbligatoria e molto importante, non solo per un viaggio in Polonia, ma proprio come percorso di vita.

Consiglio infine, qualora si volesse godere di una bella vista della città a 360°, la Kościuszko’s Mound, un tumulo artificiale eretto in onore dell’omonimo leader polacco.
Dalla cima della collina, è possibile godere di una vista mozzafiato da diverse prospettive. Il costo approssimativo è di 2 euro e cinquanta.
Ci si può arrivare con il 100 o con il 101, in un viaggio di circa 20 minuti.

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